giovedì 5 febbraio 2009

Soundtrack! Edith: un Passero pieno d'Amore!



Durante un annoiato zapping con il telecomando di Sky mi sono imbattuto in "La Vie en Rose", film del 2007 dedicato alla figura di Edith Piaf.
Aldilà delle indiscutibili qualità del film e dell'interpretazione superba dell'attrice protagonista, premiata con l'Oscar per questa prova, sono rimasto affascinato dalla figura della Piaf...e come spesso accade, sono andato a ripercorrerne i passi, cercando notizie, video e quant'altro si può trovare sul Web ed ho compreso perchè ancor'oggi il suo mito resiste e l'ha resa immortale.
Se dovessi spiegare a qualcuno che cosa significa interpretare una canzone e come si possa farlo al meglio, gli mostrerei un video come questo. Edith Piaf in fondo è stata una delle prime grandi interpreti della musica popolare nel mondo: teatrale, sofferta, ispirata, innamorata della musica e del canto, con una voce unica, potente ma piena di sfumature, geniale e maledetta, come la sua vita, la sua storia.
E' la forza di tutto questo che l'ha consegnata a noi per sempre...indimenticabile Passero pieno d'amore.
E se da qui vi va di riviverla....buon viaggio!

La Folla (La Foule)

di: Michel RIVGAUCHE- Enrique DIZEO - Angel CABRAL 1953

Rivedo la città in festa e in delirio
Soffocante sotto il sole e di gioia
E sento nella musica le grida e le risate
Che scoppiano e rimbalzano intorno a me
E perduta tra la gente che mi spinge
Stordita, disorientata, resto qua
Quando improvvisamente, mi giro, lui indietreggia
E la folla mi getta tra le sue braccia…

Portati dalla folla che ci trascina
Ci prende
Schiacciati l’uno contro l’altro
Non formiamo più che un solo corpo
E la marea senza sforzo
Ci spinge, incatenati l’uno all’altro
E ci lascia tutti e due
Raggianti, inebriati e felici.

Presi dalla folla che si lancia
E che danza
Una folle farandola
Le nostre due mani rimangono unite
E ogni tanto sollevati
I nostri due corpi abbracciati volano via
E ricadono tutti e due
Raggianti, inebriati e felici.

E la gioia schizzata dal suo sorriso
Mi trapassa e scende in fondo a me
Ma improvvisamente lancio un grido tra le risate
Quando la folla me lo strappa dalle braccia…

Portati dalla folla che ci trascina
Ci prende
Ci allontana l’uno dall’altro
Lotto e mi agito
Ma il suono della sua voce
E’ soffocato dalle risate degli altri
E grido di dolore, di furore e di rabbia
E piango…

Presi dalla folla che si lancia
E che danza
Una folle farandola
Sono portata lontano
E stringo i miei pugni, maledicendo la folla che mi ruba
L’uomo che mi aveva dato
E che non ho mai ritrovato…

1 commento:

Bastian Cuntrari ha detto...

Non sono così "vecchia" da affermare che era un "mio mito", ma lo era di mia madre, che conosceva il francese e cantava le sue canzoni: mi è rimasta nel cuore.
E non solo per questioni di DNA.
Grazie, Mauro.